FUGGI DA FOGGIA NON PER FOGGIA MA PER I FOGGIANI ...

lunedì 14 febbraio 2011

PER INIZIARE .........PER FINIRE ..........

U' tùcche                        
Propedeutico ad ogni gioco e parte integrante dello stesso era " u' tùcche ", il tocco, la conta fatta per stabilire compiti, funzioni, precedenze, per formare le squadre che dovevano scendere in competizione ed evitare, già dall'inizio, incomprensioni, proteste, tafferugli che spesso, comunque, non mancavano nel corso e alla fine del gioco trasformando il campo di gioco, appunto, in campo di battaglia.
La conta più semplice e sbrigativa, se i partecipanti al gioco erano solo due, era "a pàre e dìspere". Dopo la preventiva scelta fra il pari (numero) e il  dispari, i giocatori, contemporaneamente esprimevano dei numeri con le dita della mano destra (ammenocchè mancini) prima opportunamente tenuta nascosta dietro la schiena. La somma delle dita delle due mani automaticamente stabiliva a chi toccasse iniziare il gioco.
La presenza di più giocatori indirizzava verso altre forme di conta come quella che li vedeva messi in circolo e contemporaneamente, al comando "Tùcche a me, ùne, dùije e trè" tutti mostravano le dita di una mano che esprimevano un numero da uno a cinque. Dopo una veloce sommatoria chi si era incaricato di fare la conta diceva: "Da me sòpe a te", indicando il compagno alla propria destra, così la conta iniziava in senso antiorario fermandosi sul giocatore a cui corrispondeva il numero della sommatoria.
Altro metodo utilizzato, più gentile e quindi più affini e consono alle femminucce, era la conta, sempre in senso antiorario, con il dito indice di chi la conduceva che indicava i giocatori uno di seguito all'altro e portava il tempo di una cantilena. Per esempio:

Gallina zoppa zòppe
quanda pènne pùrte 'n còppe
e ne pùrte vintiquàtte
ùne, dùije, tre e quàtte

Alla làmbe alla làmbe
a chi mòre e chi càmbe
........

Ambarabà cicci coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amor
con il figlio del dottor
il dottore si ammalò
ambarabà cicci coccò

Cecerenèlle tenève tenève
nen sapève che tenève
Cecerenèlle tenève nu gàlle
tùtte 'a nòtte ijève a cavàlle
......

Alla fine: "Sòtte a chi tòcche!!" e il gioco aveva inizio.


Per terminare ......



All'mbrunire, a conclusione dei giochi, mentre le mamme sull'uscio di casa lanciavano richiami di invito e sollecitazione alla "ritirata", il gruppo dei ragazzi si scioglieva al grido:
"Tezzòne e caravòne, ognùne ognùne e' chese lòre, e chi nen ze vòle arretrà, vàce 'a mòrte su vàce a pegghijà"

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